Maltempo, prevenire danni e disagi in Città oltre che parlare del rischio “marrobbio” e della mancata escavazione del fiume Mazaro

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
05 Novembre 2018 11:37
Maltempo, prevenire danni e disagi in Città oltre che parlare del rischio “marrobbio” e della mancata escavazione del fiume Mazaro

Il maltempo che in questi giorni ha flagellato la Sicilia, ed in particolare la parte occidentale, ha in parte “graziato” la città di Mazara del Vallo; ovviamente la pioggia ha creato i soliti disagi (tombini che saltano, strade allagate oltre il marciapiedi a causa di caditoie otturate o di sistemi di drenaggio assenti) che ormai si registrano in questi ultimi anni, a quanto pare però questi disagi non destano lo stesso interesse a chi amministra la Città rispetto a problematiche per le quali sembra più facile puntare, seppur legittimamente, il dito verso altri Enti.

E’ forse, seppur indirettamente, un tentativo per distogliere l’attenzione? Ricordiamo che la nostra redazione ha istituito un numero di whatsapp (+39 3896542370) affinchè i cittadini possano segnalare (o inviare anche video) relativamente a disservizi e disagi. (in foto copertina: il lungomare Mazzini allagato e con i tombini che saltano dopo la pioggia di venerdì 2 novembre). Fortunatamente però non si sono registrati danni a persone ed i danni agli immobili sono stati relativamente non rilevanti.

Il rischio più volte paventato in questi casi è il manifestarsi del fenomeno del cosiddetto “marrobbio” che fin da tempi remoti si verifica in determinate condizioni meteo presso il fiume Mazaro: si tratta di un rapido ed improvviso cambiamento del livello delle acque, con escursioni anche dell'ordine del metro che avvengono in pochi minuti; l’ultima volta che il fenomeno si è registrato in maniera rilevante è stato il 26 giugno 2014 provocando alcuni danni alle piccole imbarcazioni ormeggiate lungo le banchine del fiume Mazaro visto che le acque si sono innalzate oltre il livello.

 I mazaresi convivono con il fenomeno del “marrobbio”sin dall’antichità, stranamente il fenomeno quella volta si presentò in estate, mentre i periodi usuali per il verificarsi  sono la primavera e l’autunno. Il fenomeno del “marrobbio” (presente solo in altri due fiumi al mondo, uno in Giappone e l'altro in Svezia) è temuto ancor più oggi in considerazione che i fondali del fiume Mazaro e del porto canale sono ormai di molto ridotti a causa di una mancata escavazione, da altre quarant’anni.

Con l’escavazione del letto del Fiume sarebbe garantito un maggior pescaggio che determinerebbe una minore irruenza del “marrobbio” ogni qual volta il fenomeno si presenti. (in foto n.2 il "marrobbio" del 26 giugno 2014) La questione dell’escavazione del fiume Mazaro è annosa. La nostra redazione si è molto occupata in questi anni della vicenda che ha visto sempre un rimpallo fra gli enti di competenza ed un iter abbastanza farraginoso. Sosteniamo anche la recente petizione popolare promossa su Change.org lanciata dal Comitato Civico “Salviamo il fiume Mazaro”, vedi l’articolo pubblicato nei giorni scorsi attraverso il quale inoltre abbiamo ripercorso le fasi cruciali della problematica relativa al mancato avvio dei lavori di escavazione (vedi link  https://www.primapaginamazara.it/un-petizione-popolare-per-salvare-il-fiume-mazaro-in-gravi-condizioni-a-causa-della-mancata-escavazione/) Sul rischio del verificarsi del “marrobbio” e sulla necessità di scavare al più presto il fiume Mazaro è tornato nelle scorse ore, dopo il maltempo dei giorni scorsi, il sindaco Nicola Cristaldi attraverso la seguente nota: “Le straordinarie condizioni meteo che hanno colpito la Sicilia e che hanno provocato morti e devastazioni anche con l’esondazione di fiumi e torrenti fanno emergere, tra le altre anomalie, l’incoscienza e l’irresponsabilità di certi apparati della Regione Siciliana ai quali non sono bastati otto anni per consentire l’escavazione del fiume MAZARO nonostante i soldi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente.

Soltanto una serie di positive coincidenze –ha affermato Cristaldi - ha evitato danni gravi alla popolazione e al territorio di Mazara del Vallo. Non vorremmo trovarci in una prossima occasione a dovere contare i danni e, cosa ancora più grave, a ricercare le responsabilità del mancato intervento, perché queste ultime sono già evidenti e si trovano negli organismi regionali che non decidono e che faranno perdere le somme concesse. Sono anche sorpreso di costatare –ha aggiunto il primo cittadino mazarese- che il problema è ritenuto anche da molti un semplice fatto locale di cui non occorre interessarsi più di tanto.

Otto anni di pareri di diversi organismi sempre in contrasto fra loro –ha concluso Cristaldi - che dimostrano come le sciagure possano essere spesso evitate ed invece vengono ‘incoraggiate’”. Francesco Mezzapelle

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