Continua a tenere banco la questione vaccini anticovid. Mentre la popolazione è divisa tra chi farà il vaccino e chi, invece, è molto scettico, ha preso il via già nei giorni scorsi la fase 1 della vaccinazione anti-Covid che sta interessando gli operatori sanitari e gli ospiti delle Rsa. Il governo, però, sta già pensando alla vaccinazione “di massa” per tutelare gran parte della popolazione. La prima fase, con molta probabilità, si concluderà a fine gennaio. Subito dopo la somministrazione riguarderà persone fragili, docenti, forze dell’ordine e detenuti.
Terminati questi soggetti si procederà alle prenotazioni per gran parte degli italiani. Per fare questo verranno allestiti 1.500 siti, in base al progressivo arrivo delle dosi, in cui verrà effettuata la vaccinazione. Già 294 sono attivi. Tutti gli altri potrebbero essere adibiti all’interno di ambulatori, gazebo e palazzetti dello sport. Fondamentale sarà la creazione di un unico sistema informatico nazionale che dovrà raccordare quelli dei vari territori per costituire un registro di elenchi e prenotazioni delle persone da vaccinare nella fase 2.
Gli utenti avranno la possibilità di prenotarsi online, con app e sms, telefonate o avvisi postali per le persone non in grado di prenotarsi in altro modo. Ordine e criteri in base alla quale verranno effettuate le somministrazioni ancora è in via di definizione così come la modalità di conservazione del vaccino sarà determinante per stabilire chi potrà somministrare le dosi: se si avrà a disposizione un siero che potrà essere conservato a temperature 'standard’, potrebbero essere coinvolti medici di famiglia e probabilmente anche farmacie.
