Il M5S di Trapani replica alle motivazioni del Sindaco circa la mancata volontà di costituirsi parte civile nel processo “Mare Monstrum”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
01 Agosto 2018 12:14
Il M5S di Trapani replica alle motivazioni del Sindaco circa la mancata volontà di costituirsi parte civile nel processo “Mare Monstrum”

Si replica alle motivazioni del Sindaco circa la mancata volontà di costituirsi parte civile nel processo "Mare Monstrum" che appaiono del tutto carenti, illogiche e prive di apprezzamento logico giuridico. In Primis, non è affatto obbligatorio che la Procura debba individuare a priori gli enti territoriali parti offese. Al Sindaco sfugge forse la differenza tra Parte Offesa e Parte DANNEGGIATA DAL REATO. La parte offesa è la persona titolare del diritto violato da chi lo ha commesso.

E in questo il Sindaco ritiene non esservi una lesione diretta come ha motivato, pur non avendo acquisito i documenti. Ma in realtà qui il Comune è Ente danneggiato dal reato, seppur indirettamente. Il danneggiato dal reato è la persona che ha subìto il danno (ad esempio un danno di immagine) che deriva dal reato ma non è il titolare dell’interesse giuridico tutelato dalla norma che disciplina quel reato. Ad esempio nei reati ambientali Parte Offesa dal reato è il Ministero dell'Ambiente o Assessorato regionale per l'Ambiente.

Non sfugge come proprio il Comune di Erice si sia costituito in diversi processi parte civile e sia stato ammesso quale soggetto danneggiato dal reato anche se non direttamente leso dalle condotte degli imputati; diversi i processi nei quali il Comune di Erice, per impulso dell'attuale Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, si sia costituito parte civile nonostante non ne derivasse direttamente un danno patrimoniale, come quelli per criminalità organizzata. Parte civile nel processo "Rostagno" ad esempio.

Seguendo lo stesso ragionamento il Comune di Palermo si è costituito parte civile nel processo sulla "Mafia Nigeriana" in quello delle stragi del 1992, o più di recente addirittura nel processo del 2013 per il femminicidio di Carmela Petrucci ed il tentato femminicidio della sorella Lucia, o del tentato omicidio nel 2016 di un giovane del Gambia, tutti processi nel quale il Comune di Palermo veniva riconosciuto soggetto danneggiato dal reato che agiva a tutela dell'immagine della città. E si potrebbe continuare.

Il danneggiato non ha diritto di querela, non ha diritto ad essere avvisato della richiesta di archiviazione delle indagini o dell'avvio del processo ma ha diritto di costituirsi Parte Civile. Non è automatico, dunque, che persona offesa e danneggiata coincidano. Nel caso che ci riguarda non v'è dubbio che i fatti dello scorso anno hanno reso tristemente nota la città di Trapani, in primo luogo perché riguardavano un candidato alle comunali che era già stato Sindaco della città di Trapani e che era anche consigliere comunale.

In secondo ordine le accuse riguardano reati gravi contro la pubblica amministrazione che ricadono pertanto su tutta la collettività. Si evidenzia come la Corte di Cassazione – sezione penale , con la sentenza n. 8394 del 2015 abbia sancito: 1) che i reati di corruzione (come quelli di criminalità organizzata in generale) commessi da rappresentanti di un ente pubblico sono suscettibili di produrre offesa al decoro e al prestigio delle istituzioni; 2) che in conseguenza di tali reati deve essere riconosciuto il danno all’immagine dell’Ente e che tale danno risulti asseverato dal rilievo giornalistico; lo scorso anno i tg nazionali ne hanno parlato per settimane; 3) che la vicenda ha avuto un impatto negativo sulla popolazione, provocando una dilagante sfiducia sul corretto funzionamento della Pubblica Amministrazione, e dei pubblici amministratori; Questa posizione a priori di non volersi costituire parte civile, (laddove eventualmente spetterebbe al GUP decretarne l'inammissibilità), a tutela dell'immagine della collettività appare quindi contraddittoria rispetto al suo operato da Sindaco quando era alla guida del Comune di Erice, illogica rispetto ai processi nei quali i Comuni si costituiscono e irrispettosa dei cittadini, veri danneggiati dagli episodi di corruttela.

Auspichiamo che l'amministrazione voglia  tutelare in ogni sede ed in ogni modo gli interessi della comunità, mai come oggi tradita da chi avrebbe dovuto salvaguardarli. Chiara Cavallino - Francesca Trapani Movimento 5 Stelle  

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