Ieri sera la prima del docufilm di La Vardera sulle elezioni a Palermo. La nostra recensione

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
27 Novembre 2018 08:45
Ieri sera la prima del docufilm di La Vardera sulle elezioni a Palermo. La nostra recensione

Ieri sera ho assistito alla prima nazionale della proiezione di “Il sindaco, Italian politics for dummies”, il docufilm del 24enne Ismaele La Vardera, inviato de Le Iene che si era candidato a sindaco di Palermo alle Amministrative del 2017. Ismaele La Vardera ha raccontato, attraverso una piccola telecamera nascosta in un borsello, i retroscena della sua campagna elettorale. Partito inizialmente con un progetto civico era stato poi avvicinato dalla politica di ogni livello e dalla malavita.

Pertanto la sua campagna elettorale sarebbe iniziata con migliori propositi, vedi l'entusiasmo della gente intorno a lui, poi piano lo stesso ha avuto "surreali" incontri (in alcuni di essi la realtà superava la più fervida 'immaginazione) con politici a vario livello: Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Giorgetti, Ignazio La Russa, Fabrizio Ferrandelli, l'ex governatore Rosario Crocetta (che lo avrebbe appoggiato in cambio dell'appoggio ad Emiliano nella corsa alle primarie contro Renzi); colloqui anche Gianfranco Micciche' e con Toto' Cuffaro (in foto copertina in una scena del docufilm insieme a La Vardera), che ha dimostrato di essere ancora il 'deus ex machina' della politica siciliana, il quale avrebbe invitato lo stesso La Vardera ad abbandonare la corsa al sindaco appoggiando Ferrandelli in cambio di un possibile assessorato e candidatura alle Regionali.

La Vardera nella sua "ascesa agli inferi", narrata dalla voce fuori campo di Cristiano Pasca de Le Iene, è arrivato perfino ad avere colloqui con sedicenti personaggi che avrebbero assicurato compravendita di voti (300 voti a 30 euro l'uno) in alcuni quartieri di Palermo; vicenda che La Vardera ha subito denunciato alle forze dell'ordine e che ha portato a mettere sotto la protezione i suoi familiari. Nel docufilm La Vardera evidenzia il suo particolare rapporto con la madre, la sua è una tipica madre di un ragazzo del sud.

La signora La Vardera, ignara del vero obiettivo del figlio, sostiene, si appassiona, incoraggia, scoraggia, si arrabbia ed abbraccia il suo figliolo nel corso dell'intera campagna elettorale. Ignari del fine di Ismaele anche i suoi giovanissimi collaboratori che lo sostengono dall'inizio alla fine, seppur provando imbarazzo per gli accordi chiusi con la Lega e Fratelli d'Italia. Questi dopo la confessione di Ismaele, a porte chiuse all'indomani del risultato delle elezioni, incoraggeranno lo stesso a realizzare il docufilm garantendo la loro vicinanza; sono loro la speranza che il sistema può essere abbattuto attraverso la denuncia anche attraverso i media.

Dopo la visione del docufilm credo che le polemiche debbano lasciare spazio ad una profonda riflessione da parte dell'opinione pubblica, tutta. Bisognava forse aspettare un docufilm per scoprire quanto accade oggi in Italia, ed in particolare in Sicilia, in qualsiasi campagna elettorale? Purtroppo nessuno denuncia quanto assiste in molti casi, un comportamento omertoso ancora tristemente diffuso. È stato comunque interessante vedere in sala (al cine teatro Eden) diversi giovani assistere al docufilm di La Vardera, relativamente bassa invece la presenza di gente matura; probabilmente il messaggio è arrivato soprattutto a coloro che potrebbero cambiare le sorti di questa società variegatamente malata.

Francesco Mezzapelle

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