Sono circa 150 le persone della provincia di Trapani che stanno partecipando alla manifestazione «Futuro al Lavoro», attualmente in corso di svolgimento a Roma, che Cgil, Cisl, Uil nazionali hanno organizzato per manifestare la propria contrarietà alle scelte operate dal Governo nazionale.
«Porteremo a Roma la voce dei tantissimi giovani, disoccupati, lavoratori, pensionati – spiegano i segretari Cgil Trapani Filippo Cutrona, Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e Uil Trapani Eugenio Tumbarello –, che vogliono vedere la loro città rinascere e che non ce la fanno più a vivere tra mille difficoltà. Misure come il reddito di cittadinanza possono essere uno strumento assistenziale che affronta il grave livello di povertà presente nei nostri territori, ma di certo non creerà posti di lavoro». E la manovra nazionale, secondo Cgil, Cisl, Uil, «non contiene interventi concreti per il lavoro e per il rilancio del Paese».
E gli effetti delle scelte operate ritengono i tre segretari, avranno pesanti ricadute, sul territorio. «Nel territorio trapanese la disoccupazione giovanile – aggiungono Cutrona, La Piana e Tumbarello – è giunta quasi al 50 per cento è ora di agire promuovendo misure che favoriscono la crescita, con agevolazioni che sappiano attrarre investimenti e soprattutto con la realizzazione delle infrastrutture, la valorizzazione dello scalo aeroportuale di Birgi, con questo del settore turistico, e politiche sociali che affrontino davvero la crescente povertà».
Anche la Fnsi, il sindacato unico dei giornalisti italiani, ha deciso di scendere in piazza assieme ai tre più grandi sindacati nazionali. «Bisogna sottolineare – spiega Raffaele Lorusso, in una dichirazione rilasciata all'Agi – la centralità del lavoro nel dibattito pubblico del nostro Paese. Per questo motivo la Fnsi aderisce alla manifestazione nazionale, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, a Roma», in piazza San Giovanni, con lo slogan #Futuroallavoro. «Il tema del lavoro – ha aggiunto Lorusso – è purtroppo scomparso dai radar e il risultato è sotto gli occhi di tutti, con un tessuto sociale completamente lacerato». Vito Campo
