Ex provincie presto al voto. Drago (sindaco Aci Castello): “L’attuale legge mortifica i piccoli e medi comuni, governo regionale e Ars provvedano a correggere l’errore”

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
01 Settembre 2018 12:37
Ex provincie presto al voto. Drago (sindaco Aci Castello): “L’attuale legge mortifica i piccoli e medi comuni, governo regionale e Ars provvedano a correggere l’errore”

Come annunciato poco tempo fa dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, le ex provincie regionali andranno presto al voto per eleggere i loro organi governativi. Si arriverà quindi ad una svolta, rispetto allo stallo istituzionale che ha si è registrato negli ultimi 5 anni in particolare, con il relativo caos dovuto ai tentativi di riforma di questi enti da parte della stessa Regione. Le Città metropolitane ed i Liberi consorzi comunali dovranno celebrare elezioni di secondo livello, così come prevede la legge attualmente in vigore che ad avviso del sindaco di Aci Castello, Filippo Drago, presenta preoccupanti lacune.

"La norma odierna non contempla la questione dei comuni commissariati per intero o dove è il solo consiglio comunale ad essere commissariato, in questo modo questi centri sono tagliati fuori dalla consultazione democratica. Il secondo aspetto è relativo alla presentazione delle candidature, perchè se l'articolato prevede il "peso" dei voti, il criterio della ponderazione non è stato previsto in fase di raccolta delle firme. Questo significa - spiega ancora Drago - che allo stato attuale in proiezione i grandi enti comunali possono aggiudicarsi il plenum del Consiglio metropolitano, tagliando fuori le piccole realtà che nelle provincie sono invece numerose.

In sostanza si mette il Libero consorzio o la Città metropolitana nelle mani di pochi soggetti, basti pensare che poco più di un consigliere comunale di Catania pesa quanto l'intero Consiglio comunale di Aci Castello. In più - continua il primo cittadino - non esiste alcuna preferenza di genere, al contrario delle rimanenti elezioni dove l'elettore è chiamato ad esprimere il voto a due candidati di sesso opposto. Le elezioni delle assemblee degli enti sovra comunali non possono essere oggetto di mero calcolo ad opera dei partiti politici, o di resa dei conti tra gli stessi per il predominio di un territorio.

Avremmo preferito l'elezione diretta di presidente e consiglio, ma pur rispettando le sentenze della Consulta non possiamo che invocare la giusta attenzione affinchè possa essere garantita la giusta rappresentanza dei territorio. Le ex provincie devono immediatamente ripartire per assicurare da subito l'efficienza delle strade e degli edifici scolastici di competenza, ma anche con nuove attribuzioni in materia di coordinamento nella gestione dei rifiuti e vigilanza ambientale, programmazione in ambito turistico ed urbanistico.

Per questo motivo ho deciso di inviare una lettera al presidente Nello Musumeci, all'assessore regionale al ramo Bernadette Grasso, nonchè a tutti i deputati regionali, all'Anci e nei prossimi giorni anche ai colleghi sindaci siciliani, rappresentando questi temi, con l'auspicio che si possa davvero porre fine al calvario che stanno vivendo Città metropolitane e Liberi consorzi attraverso una immediata modifica della legge e la celebrazione delle necessarie elezioni.

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