Emergenza Coronavirus, scontro fra il sindaco Cateno De Luca e il ministro Luciana Lamorgese. Interviene il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede?

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
27 Marzo 2020 10:55
Emergenza Coronavirus, scontro fra il sindaco Cateno De Luca e il ministro Luciana Lamorgese. Interviene il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede?

Nella ormai consueta diretta serale il Sindaco di Messina Cateno De Luca parla della denuncia da lui ricevuta da parte del Ministro Luciana Lamorgese per vilipendio al Ministero dell’Interno; i fatti si riferiscono allo scorso 23 marzo quando De Luca tentò di fermare diverse auto in quanto a suo parere andavano bloccate in base alle nuove disposizioni emanate con l'emergenza coronavirus.(in foto di copertina: Cateno De Luca e Luciana Lamorgese). Nella diretta social di ieri sera il sindaco di Messina ha ammesso “La mia è stata una reazione sopra le righe.

Sarei stato disponibile a fare le mie scuse per i toni del mio grido di dolore. Quello che conta è il contenuto. Non possiamo accettare di essere accusati di essere mistificatori. Appena ricevuta la denuncia ho detto: bene ci sarà un processo. Stiamo a nostra volta valutando una denuncia perché il comunicato del ministero in cui smentiva i dati sul contro-esodo era scollegato a quello che noi accertavamo sul posto”. Le forze dell’Ordine hanno denunciato 10 persone che erano a bordo di tre macchine dopo presunti controlli a Villa San Giovanni.

Poi De Luca è tornato a stigmatizzare la ormai nota vicenda dei ragazzi francesi, artisti di strada a bordo di una Renault 4 riusciti a passare a tutti i controlli dopo esser partiti dalla Campania ed arrivati Aci Castello da amici. Era stato lo stesso ministro Lamorgese a segnalare all'autorità giudiziaria i comportamenti del sindaco di Messina, Cateno De Luca, "perché censurabili sotto il profilo della violazione dell'articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate)".

La decisione, ha informato poi il Viminale, è stata assunta dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, "a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell'immagine per l'intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari". "Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione - spiega il Viminale - le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni ai media da parte del sindaco di Messina all'indirizzo del ministero dell'Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini, alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti" La Procura di Messina, secondo quanto si è appreso, iscriverà nel registro degli indagati il sindaco della Città dello Stretto Cateno De Luca per il reato di vilipendio previsto dall'articolo 290 del codice penale.

La legge punisce con la multa da 1000 a 5000 euro, chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica, le Assemblee legislative o una di queste, ovvero il Governo o la Corte costituzionale o l'ordine giudiziario. Per questo genere di reati, perché si possa poi esercitare l'azione penale attraverso la richiesta di rinvio a giudizio o di emissione di decreto penale di condanna, è necessaria l'autorizzazione del Ministro della Giustizia, carica attualmente ricoperta da Alfonso Bonafede, siciliano originario di Mazara del Vallo.

Francesco Mezzapelle

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza