Emergenza Coronavirus, CIFA Trapani interviene su produzione dolciaria

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
19 Marzo 2020 18:14
Emergenza Coronavirus, CIFA Trapani interviene su produzione dolciaria

Riceviamo e pubblichiamo due note da parte di CIFA Italia sezione Trapani in merito alla produzione dolciaria in questo periodo di emergenza Covid-19. Una da parte del dirigente provinciale CIFA ed esperto legale avv. Filippo Inzirillo. Ecco quanto scrive Inzirillo: “Oggi è San Giuseppe e in Sicilia la tradizione impone di mangiare "lu sfincione di San Giuseppe" , ossia un dolce sfitto con ricotta di pecora e canditi. Al risveglio, stamattina molti si saranno chiesti dove poter trovare questo dolce visto che il decreto dell'11 marzo ha previsto la chiusura delle pasticcerie.

Poi vai al panificio per comprare il pane, bene di prima necessità e quindi anche ottima giustificazione per raggiungere da casa un posto diverso dal lavoro, trovi anche l'agognato “sfinciuni". Apprezzato il dolce, però da operatore del diritto mi è sorto un dubbio: i panifici possono fare dolci in vigenza di un decreto che ha disposto la chiusura delle pasticcerie? Torno a leggere il Decreto citato, il quale recita testualmente che ‘Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1’, quindi i panificatori devono restare aperti perchè è chiaro a tutti che il pane sia bene di prima necessità.

Lo stesso decreto, al secondo comma dell'art. 1 aggiunge che "Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie). Tornando dunque al panificatore che oggi mi proponeva "lu sfincione di San Giuseppe" ha fatto bene a proseguire nell'attività di produzione di dolci? (in foto copertina “sfinciuni di San Giuseppe”). Innanzitutto chiariamo che i panificatori sono iscritti alla Camera di Commercio con codice Ateco 10.71.10 che gli consente la produzione di prodotti di panetteria freschi con eventuale negozio annesso per la vendita anche al dettaglio, produzione di pane, panini, cialde eccetera, produzione di rustici, pizzette ed altre specialità salate da forno, ma anche prodotti di pasticceria freschi.

Nel citato allegato 1 del DPCM, nelle'elenco degli esercizi commerciali che possono continuare ad operare in periodo di emergenza sanitaria da Covid-19 le attività che si occupano di commercializzare "prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici Ateco: 47.2) (quali tabaccherie, macellerie, pescherie, salumerie, ortofrutta, negozi di vendita di pane, torte, dolciumi, confetteria, di caffè torrefatto e in cialde, di latticini e prodotti lattiero-caseari, di prodotti macrobiotici e dietetici)".

In sostanza il DCPM da un lato ha chiuso le gelaterie e pasticcerie dall'altro ha consentito che continuassero ad operare i negozi di vendita di pane, torte e dolciumi. In definitiva, visto il pastrocchio normativo commesso con il DPCM dell'8 marzo non posso che invitare il panificatore a limitare la propria attività alla produzione di pane, panini, cialde eccetera e la produzione di rustici, pizzette ed altre specialità salate da forno sempre nel rispetto delle norme poste a tute del contagio di Covid-19 e per quanto riguarda la produzione di pasticceria limitarla il più possibile o destinarla unicamente alla vendita a domicilio. il DPCM dell'11 marzo 2020, i problemi interpretativi sono stati molti, perchè scritto di sicuro in fretta e furia e visto la progressione dell'epidemia forse non si poteva fare meglio.

Ma è indubbio che il caos lo sta creando e quando le leggi sono poco chiare e la crisi economica già presente da tempo viene acuita da provvedimenti così restrittivi è inevitabile che la gente incominci a farsi tante domande alle quali spesso è davvero difficile dare una risposta. Sulla questione è intervenuto così il presidente provinciale di CIFA Trapani, il dott. Gaspare Ingargiola con la presente nota: Nella positività e nella speranza che ogni uomo deve condividere per la crescita di tutta l'umanità e nel rispetto delle leggi emanate dal Governo in questo particolare momento di emergenza, in rappresentanza della Confederazione Italiana, in particolar  riferimento alla rappresentanza della neo costituita Associazione provinciale panificatori “I Fornarini, con presidente nominato Francesco Alagna,  Vi comunico che quest'oggi ufficiosamente siamo stati contattati dal Comune di Mazara del Vallo per esprimere un nostro parere per quanto riguarda l'attività svolta dagli artigiani panificatori per la produzione quest’oggi degli “sfincioni di San Giuseppe” a fronte di alcune lamentele pervenute allo stesso Comune suddetto attraverso le quali si chiedevano controlli per i  panificatori riguardante l’attività suddetta; in pratica si trattava di lamentele sostenenti che non si potesse espletare l'attività di pasticceria in ogni caso.

La nostra ragione e la nostra risposta è stata nel dire che in riferimento al codice Ateco di  pertinenza rilasciata ai panificatori, si  possano produrre anche dolciumi tenuto però conto delle restrizioni portate dal Covid- 19 che limiterebbero questo tipologia di attività e produzione con delle restrizioni igienico-sanitarie e che laddove venga  effettuata si traduce anche nel buon senso. Pertanto sentito anche il nostro esperto legale e dirigente, avv. Filippo Inizirillo, il nostro parere è stato così formulato: “Espletate le dovute precauzioni e rispettando le norme igienico-sanitarie riferite anche alle restrizioni del Covid-19, i panificatori  iscritti con codice Ateco merceologico previsto 10711 ed in riferimento a quanto emanato dalla circolare ministeriale del 11 marzo CA, sull'emergenza coronavirus, possono produrre dolciumi:. - Che in riferimento alle attività che inducono a non incitare la popolazione ad uscire di casa, - Che non é corretto pubblicizzare tale attività al sol fine  di non indurre a tentazioni la popolazione a uscire fuori dalle proprie abitazioni, in virtù del restrizioni per pandemia. Ragione per cui premiante è il buon senso utilizzato da tutti gli artigiani dolcieri pasticceri del territorio che hanno utilizzato la procedura di chiusura forzata onde evitare ulteriori contagi -Nelle more che tale emergenza svanisca, va l'invito a tutti gli artigiani panificatori e di voler ridurre le attività lavorative alla solo produzione di pane e grissini secchi e altro tipo di produzione di prima necessità.

Inoltre viene reiterato, e speriamo  accolto, l’invito a tutti gli artigiani di attivarsi nel più breve tempo possibile con le dovute consegne a domicilio utilizzando i dovuti canali ed autorizzazioni igienico sanitarie”.

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