Covid19, I contagi corrono, e la scuola sa stare al passo? Che scuola sarà?

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
08 Gennaio 2021 09:48
Covid19, I contagi corrono, e la scuola sa stare al passo? Che scuola sarà?

Sui banchi di scuola, alla distanza di un metro e con la mascherina, sono seduti, da tempo, punti di domanda sempre con la mano alzata, mah impreparati e puntini di sospensione che, tra una giustificazione ed un’altra, non sanno farsi punti fermi. Di fronte a questa classe poco assortita molti genitori vengono nuovamente tirati per il braccio destro dalla consapevolezza che la scuola in presenza sia un toccasana per i bambini e per il braccio sinistro sono tirati, invece, dalla paura dei contagi.

Dura lotta quella tra l’ansia e la responsabilità. I genitori però non hanno potere decisionale. E, quindi, attendono pazientemente che dall’alto si prendano decisioni in linea con la propria opinione. Utopia. Specie in queste ultime settimane in cui i positivi nella nostra Regione sono aumentati insieme a paura e disagio. La domanda sorge spontanea: Che si fa? Intanto, persevera la danza dove da un lato gli irriducibili sostenitori della scuola in presenza difendono a spada tratta la scuola “normale” rivendicando il diritto allo studio e la necessità che tra alunni e docenti, di qualunque grado, ci sia il contatto visivo e un rapporto vivo, dall’altro, invece, i sostenitori della DaD come strumento, complesso e di certo limitato, idoneo a far mantenere il rapporto degli alunni con la scuola senza però correre il rischio di effettuare spostamenti ed incappare in contagi non previsti e non prevedibili.

Diciamolo, la DaD è agli antipodi della scuola e di tutto ciò che rappresenta, è ovvio, ma in un periodo così difficile e pieno di sorprese negative è davvero uno strumento da non considerare in casi in cui i contagi arrivano alle stelle e la situazione si fa critica? Di fatto anche la DaD è una scelta, una opzione, per alcuni un diritto. Penso ai genitori, che rientrano nella categoria fragili, che hanno fatto ricorso al Tar per chiedere di poter esercitare il diritto di scelta optando per la DaD limitando il più possibile le occasioni per uscire da casa nell’esclusiva necessità di proteggersi.

Chi al posto loro non lo farebbe? E perché queste posizioni non dovrebbero essere rispettabili quanto quelle contrarie? Si, la scuola in presenza è un’altra cosa lo sappiamo ma in un momento in cui tutto è diverso, paradossalmente diverso e inesorabilmente diverso perché la scuola si ostina a tenere aperti i battenti? Sappiamo bene che il problema non è la scuola in sé che viene sanificata periodicamente e che ha all’interno personale che fa rispettare le regole. Il problema è fuori.

Allora tanto vale risolvere alla radice e dare uno scossone pensando alla Dad, anche per un tempo limitato, impennata contagi permettendo. In questo momento storico in cui alcuni esaltati addirittura prendono d’assalto Washington, in cui abbiamo perso la confidenza con il contatto umano, in cui la normalità viene desiderata quanto una madre in procinto di partorire desidera vedere il proprio figlio, in un momento in cui sono azzerati i viaggi, i progetti a lungo termine ed il futuro viene declinato solo al domani, in questo periodo in cui i contagi corrono e corrono e non si fermano la scuola, luogo sacro in cui la personalità dei bambini si plasma, dovrebbe cominciare a stare al passo.

La scuola come la famiglia deve proteggere e deve essere protetta. Ci riesce davvero? Mentre scrivo mi accorgo di avere più punti di domanda che punti fermi sul tema scuola ma con una certezza: voglio proteggere i miei bimbi e voglio che possano andare a scuola ad imparare a farsi domande. Che ne sarà delle mia certezza? Che ne sarà della scuola? Dubbi e perplessità che si moltiplicano in un batter d’occhio come gocce di poggia che si infrangono su un vetro non appena piove. Questo non fa bene alla scuola, non fa bene ai bambini nè agli insegnanti, figuriamoci ai genitori.

Scuole che si riaprono il 7, altre giorno 8, altre ancora giorno 11…rinvio prorogato e non prorogato. Questa è la scuola che vogliamo tenere aperta, una scuola incerta e insicura che incespica suo malgrado e che forse sta coltivando alunni insicuri. Impossibile prendere posizione e dichiarare con fermezza che si possa fare di meglio. Intanto, visto che la scuola si è riaperta, salvo nei comuni in cui si sono prese decisioni diverse prorogando l’apertura, buona fortuna, a tutti gli alunni che rientrano a scuola, agli insegnanti che svolgono il loro dovere e ai genitori che devono stringere i denti sperando che tutto vada bene.

Non è dato sapere che scuola sarà, oggi intanto la scuola è una istituzione che cerca in tutti i modi di resistere ma a testa bassa. Speriamo la possa alzare presto… Maria Elena Bianco

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