Covid-19, scarcerato un altro boss. I figli di Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia, attaccano il Governo

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
29 Aprile 2020 14:01
Covid-19, scarcerato un altro boss. I figli di Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia, attaccano il Governo

"Oggi, causa coronavirus, hanno scarcerato Angelo Porcino uno dei boss della cosca barcellonese". Lo h scritto ieri mattina sul proprio profilo facebook Chicco Alfano, figlio di Beppe Alfano (in foto copertina), il giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto ucciso dalla mafia l’8 gennaio 1993. Nel suo post Alfano ha attaccato duramente il Ministro Alfonso Bonafede e il capo del DAP: "Adesso basta indugiare scarcerate anche Giuseppe Gullotti, boss della mafia barcellonese e mandante dell’omicidio di mio padre e Antonino Merlino killer di mio padre.

Fatelo subito non aspettate la scusa del coronavirus perché tanto lo sappiamo: ciò che iniziò 28 anni fa non si è mai fermato. In un paese civile quale NON è l’Italia sarebbero già arrivate le dimissioni del ministro della Giustizia e del capo del D.A.P. Ma noi abbiamo invece il ministro del “io non centro”, del “non è colpa mia” e dell’indifferenza". Anche la sorella di Chicco e figlia di Beppe, Sonia Alfano, in suo post (sempre ieri mattina) ha attaccato il Governo: "L’Italia reclusa in casa, e i mafiosi liberi! In nome del Covid-19 italiano, Angelo Porcino, un altro 41/bis di mia conoscenza, ha fatto il suo rientro tra le accoglienti mura di casa a Barcellona Pozzo di Gotto.

Silenzio dalle Procure Generali in merito ad eventuali impugnazioni delle scarcerazioni, silenzio dal Ministro (sa solo tacere), e silenzio da parte del capo del Dap. Preferirei, a questo punto, scarcerassero anche gli assassini di mio padre, così evitiamo la finta sorpresa e non ci giriamo tanto attorno. Fatelo, noi familiari della loro vittima, aspettiamo solo questo, per poter vivere meglio con il nostro dolore e le ingiustizie che questo stato ci impone da 27 anni. Adesso, Merlino e Gullotti liberi.

Viva il Covid19, viva la trattativa Stato-mafia, viva il popolo bue italiano". Angelo Porcino, 63 anni, elemento di spicco della mafia di Barcellona era detenuto a Voghera, lo stesso carcere in cui si è registrata una vittima per coronavirus. Da lì è uscito pochi giorni fa anche Pino Sansone, costruttore e presunto mafioso dell’Uditore (Palermo), vicino di casa di Totò Riina nel famoso covo di via Bernini, dove nel 1993 si nascondeva il capo dei capi della mafia. Sansone, 69 anni, è stato mandato ai domiciliari per motivi di salute.

Francesco Mezzapelle

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