Birgi, fusione con Palermo la soluzione politica? Intanto Angius annuncia l’arrivo di nuove compagnie

Redazione Prima Pagina Trapani
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24 Novembre 2018 07:30
Birgi, fusione con Palermo la soluzione politica? Intanto Angius annuncia l’arrivo di nuove compagnie

Il consiglio comunale di Trapani vuol vederci chiaro sul bando dell’aeroporto di Birgi e per questo in seduta straordinaria ed aperta, nell’aula di Palazzo Cavarretta, il presidente Peppe Guaiana ha chiamato a raccolta tutti i politici, gli assessori regionali e i sindaci dei territori. Tranne qualche assenza, per impegni istituzionali, come quella del Senatore Vincenzo Maurizio Santangelo a prendere parte alla seduta sono stati tra gli altri anche i deputati regionali Mimmo Turano ed Eleonora Lo Curto.

Quello che è emerso è che l'unica soluzione per salvare l'aeroporto di Birgi, è un veloce accorpamento tra la Gesap, società che gestisce lo scalo palermitano, e l'Airgest, che gestisce il "Vincenzo Florio" di Trapani Birgi. Una soluzione condivisa da tutti i presenti. Un altro punto partecipato dagli altri sindaci dei territori è la proposta economica di investimento, attraverso delle strategie di marketing turistico, chiamata Trapani West Sicily, partita dal comune di Trapani, e che ha trovato approvazione anche dal Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, rappresentato in aula dal suo presidente Giuseppe Pagoto.

Presente all'incontro anche il presidente di Airgest, Paolo Angius, che ha annunciato che a Birgi, oltre a Ryanair e Alitalia, arriveranno altre due compagnie aeree.  "Si tratta di una piccola, e una invece importante, che assicurerà due collegamenti internazionali, tra cui Londra. Non posso fare nomi - ha aggiunto - perchè oggi firmiamo i preliminari, e abbiamo un obbligo di riservatezza".  Il presidente di Airgest ha tenuto inoltre a precisare: "Ryanair vola questo inverno da Trapani senza prendere un euro, e questo non era un risultato scontato.

Se la compagnia irlandese continua a volare da e per Trapani vuol dire che noi abbiamo credibilità".   Sulla fusione con Palermo ha affermato che porterebbe importantissimi benefici di scala all'aeroporto di Trapani. Dello stesso parere è l'on. Eleonora Lo curto che ha dichiarato: "accorpare in un unica dimensione territoriale i due aeroporti è la soluzione più giusta. Un'unica società di gesione, renderebbe più forte l'offerta territoriale, diventando così più competitivi, più attrattivi e in grado di non subire le scelte che arrivano dalle compagnie aeree." Non è dello stesso avviso  il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Maurizio Santangelo, che  non ha potuto garantire la partecipazione all’incontro al consiglio comunale aperto di Trapani sulla crisi dello scalo siciliano, ma che data l’enorme importanza dell’argomento, in diretta facebook da Roma, ha parlato di aeroporti come Birgi che in tutta Italia hanno subito una crisi talvolta irreversibile.

“Il Governo nazionale - ha affermato- è disponibile ad aprire immediatamente un tavolo con la Regione Siciliana per trovare insieme le soluzioni alla crisi che sta travolgendo l’aeroporto di Trapani Birgi, ma questa volontà deve partire necessariamente dalla Regione siciliana, e in particolare dal suo Presidente Musumeci, del cui ruolo istituzionale abbiamo grandissimo rispetto”. “Birgi è un aeroporto importantissimo per i cittadini, per i giovani che si spostano, un servizio fondamentale nel territorio trapanese, - continua Santangelo - e il trasporto aereo è l’unico modo per raggiungere una zona della Sicilia che, purtroppo, ha innumerevoli carenze infrastrutturali". Il nodo fondamentale che adesso dobbiamo sciogliere è se privatizzare o lasciare pubblico l’aeroporto.

Terremo conto di tutti i contributi, ma gli aeroporti in Sicilia, lo ribadisco, devono rimanere pubblici” Santangelo si rivolge direttamente ai sindaci della provincia di Trapani che negli ultimi anni hanno fatto molti sforzi: “A voi va il nostro ringraziamento, ma non dobbiamo permettere che l’aeroporto di Birgi vada a Gesap, sarò in prima linea al vostro fianco perché quanto paventato non accada”. E quindi, evidenzia la via da percorrere: “L’antidoto è l’accorpamento di tutti gli aeroporti siciliani.

Bisogna metterli in rete per creare una Destinazione Sicilia, verrà data anche la possibilità ai piccoli scali di avere un maggiore potere contrattuale nei confronti dei vettori, con una Regia pubblica, solo pubblica, che faccia l’interesse collettivo. Una proposta che riscuote atteggiamenti propositivi anche sul territorio, per una nuova stagione del marketing territoriale”.  

 

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