Belice: 2 giovani laureati al tempo del Coronavirus

Redazione Prima Pagina Trapani
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13 Marzo 2020 17:18
Belice: 2 giovani laureati al tempo del Coronavirus

In un situazione surreale e complessa come quella che stiamo vivendo  c’è chi riesce ad andare avanti e raggiungere tappe importanti per il futuro della propria vita. E’ il caso di due studenti universitari, una di Partanna, Francesca Aiello Triolo e l’altro di Santa Ninfa, Emanuele Accardo che, nei giorni scorsi, si sono laureati  presso l’Università di Palermo con un’insolita modalità: il colloquio a distanza.  La dottoressa Francesca Aiello Triolo, 25enne partannese ha conseguito la Laurea in Scienze della Formazione Primaria ,mentre Emanuele Accardo 29 anni  di Santa Ninfa si è laureato, presso la Facoltà di Scienze Politiche  in “ Scienze delle Amministrazioni e Organizzazioni Complesse”.

Abbiamo chiesto a Francesca Aiello :  quali sono  state le sensazioni che hai provato durante la discussione del lavoro svolto ?  - Il giorno che ha preceduto l’esame ero particolarmente tranquilla. Nel momento in cui mi sono seduta sulla sedia  e ho avviato la videoconferenza, assistendo ad alcune discussioni di colleghe, ho cominciato a sentire ansia, agitazione  e mi domandavo cosa stessero facendo  e se realmente fosse questa una buona modalità. Mi sembrava tutto surreale, quasi impossibile.

Avevo il vuoto nella mia mente. Al momento della discussione, quando il Presidente di commissione ha fatto il mio nome, mi sono tranquillizzata. Fortunatamente è andata alla grande e mi ritengo soddisfatta e felice di quello che ho raggiunto e del percorso che ho affrontato, specialmente nella mia tesi di laurea, realizzata grazie all’importante contributo del mio relatore, il professore  Claudio Fazio, grande guida e punto di riferimento fondamentale per le mie ricerche. Secondo te, questa tipologia di esame può funzionare in futuro o la ritieni solo una modalità circoscritta al delicato momento che stiamo attraversando? – A parer mio questa modalità non andrebbe fatta in futuro.

Essere in camera da sola senza nessun supporto morale è stato alquanto strano. Non avevo un contatto diretto con i familiari, con il relatore, con i colleghi e non averlo nemmeno dopo non è stata una bella sensazione. La mancanza del contatto umano, degli amici, dei familiari, dei parenti pesa parecchio. Stefano Caruso

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