Baldo Benenati e la nuova avventura del suo Città di Salemi in Terza Categoria: «Giocare divertendoci»

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
30 Ottobre 2019 08:00
Baldo Benenati e la nuova avventura del suo Città di Salemi in Terza Categoria: «Giocare divertendoci»

«Sono sempre contento quando si può promuovere la nostra attività». A parlare è Baldo Benenati, responsabile tecnico dell'Asd Città di Salemi, una società di puro settore giovanile che dal 2012 opera a Salemi, dalla categoria Primi Calci fino agli Allievi. «Con lo spirito di dare impulso sempre l'attività dei giovani, mi dedico dal 1992 con amore e passione cercando di fare sport in maniera sana e non necessariamente dal punto di vista competitivo, cercando di ottenere il meglio di loro.

Forse perché vengo dalla scuola, essendo un professore di Scienze motorie e mi piace promuovere lo sport in genere, in questo caso il calcio in particolare». Per la stagione 2019/20 la scommessa di osare in qualcosa di molto affascinante, e perché no? Stimolante! «Abbiamo alzato l'asticella quest'anno con la nostra attività, rivolgendoci ai più grandi: abbiamo deciso infatti di proporre a Salemi una squadra giovanissima». L'Asd Città di Salemi, appunto.

Una delle squadre che comporrà il girone trapanese del campionato di Terza Categoria. Motivo? «L'idea è quella di poter dare la possibilità ai ragazzi che escono dalla Juniores di poter fare calcio. Negli ultimi anni c'è stato un interesse verso una determinata fascia di età: tanti giocatori hanno avuto la possibilità di giocare in Promozione, torneo senz'altro più impegnativo, ma lasciando atleti locali con poco spazio e – prosegue Benenati - siccome so che ci sono delle individualità di valore, ho ritenuto giusto dare delle opportunità a ragazzi più piccoli e meno pronti dal punto di vista tecnico, ma che avessero l'opportunità di confrontarsi anche con realtà ben più attrezzate, come può essere il campionato di Terza Categoria.

Che comunque potrebbe essere un torneo agevole ma che non lo è. Sono curioso di vederli all'opera». «Il mio tecnico, Camillo Spisso, si sta dedicando molto a loro, mettendoli nella condizione di fare del calcio, speriamo bello agli occhi di tutti. Quello che ci proponiamo infatti è quello di valorizzare i nostri giovani a 360°, per migliorarli e per far sì che si divertano. Siamo un cantiere ancora aperto, l'inizio del campionato è ancora lontano però i ragazzi si stanno allenando, e, in ciò che posso, cerco di dare il mio apporto, perché devo spendermi soprattutto nell'attività di base con tanti bambini alla Scuola Calcio».

Un fiume in piena, l'uragano Benenati ha parole (buone) per tutti: parla della sua creatura con un lungo solco sul viso e con gli occhi che brillano di giovane entusiasmo. E' uno uomo di sport, lo si avverte. Parla, ed è un piacere ascoltarlo. «Ritengo che il campionato, a dispetto degli ultimi anni, sia migliorato sull'aspetto tecnico. Al di là della categoria, ci sono delle piazze importanti come Paceco, Mazara e Trapani stessa; insomma dei centri che hanno dei buoni bacini di utenza e hanno magari delle squadre anche a livello superiore.

Conosco alcune realtà che si mettono in discussione in questi campionati e sicuramente sono più pronti dei nostri ma che possono comunque fare bene. Lo scorso anno ricordo che c'erano delle squadre del marsalese che hanno fatto bene e che continueranno anche in questa stagione in Seconda Categoria a crescere». Un focus sulla squadra. «L'organico, come premesso, è giovanissimo. Gli Allievi, che giocano il rispettivo torneo, saranno senz'altro chiamati in causa in Terza Categoria: quattro/cinque elementi verranno integrati.

I miei ragazzi partono dal 2002, 2001, fino al 1999 di grandissime prospettive, ragazzi validi che potranno fare benissimo. Mi sembra un po' prematuro fare nomi, perché loro stessi dovranno mostrare il loro valore in campo. Ci sono comunque delle ottime individualità, come alcuni 1999 e 1998 che hanno già calcato campi più impegnativi e che hanno sposato il nostro progetto. L'obiettivo primario è quello di crescere e divertirsi: abbiamo uno zoccolo duro che parte dai 2015 fino ai 2003. Si sta lavorando bene: ho otto tecnici in organico laureati in Scienze Motorie, abilitati FIGC e istruttori giovani calciatori qualificati.

Non abbiamo l'obiettivo di vincere il campionato, lasciamo ad altri le velleità di vittoria. Chi viene al campo da noi deve sorridere».

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