Architetto mazarese condannato per maltrattamenti e stalking nei confronti dell’ex moglie.

Redazione Prima Pagina Trapani
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11 Dicembre 2019 09:35
Architetto mazarese condannato per maltrattamenti e stalking nei confronti dell’ex moglie.

Maltrattamenti in famiglia e atti persecutori nei confronti dell’ex moglie questi i capi d'imputazione che hanno determinato la condanna a due anni di reclusione (pena sospesa) inflitti a G.T., 57 anni, architetto mazarese, dal giudice monocratico del Tribunale di Marsala Lorenzo Chiaramonte. Secondo l’accusa, tra il 2009 e la fine del 2015, l'ex moglie G.M, assistita dall’avv. Marilena Messina, sarebbe stata più volte picchiata (schiaffi, pugni e lancio di oggetti) e insultata dal marito, che dopo l’inevitabile separazione avrebbe continuato a molestare e minacciarla, provocandole un “grave stato di ansia, paura ed esasperazione ed obbligandola a mutare le proprie abitudini di vita, costringendola ad isolarsi e a rifiutare le visite a casa di amici e parenti non graditi” dall’ex marito.

G.T. avrebbe sottoposto l'ex moglie, accusandola di avere una relazione extraconiugale, ad “un regime di vita dittatoriale, obbligandola ad eseguire i suoi ordini e privandola anche della minima autonomia decisionale e patrimoniale”. Secondo l'accusa avrebbe minacciato anche di morte G.T. in presenza dei figli minorenni, dicendole: “Qualche giorno ti tiru lu coddu comu ‘na gallina” o “tu sei la classica donna che vuole essere ammazzata”. E l’avrebbe insultata dicendole: “Tr...a, puttana, zoccola, pazza, depressa”.

Prima della separazione, il professionista mazarese avrebbe sottoposto la moglie a “continue vessazioni fisiche e psicologiche tali da arrecarle un perdurante stato di umiliazione e frustrazione”. Per il capo d’imputazione relativo però a  lesioni personali aggravate, il giudice ha dichiarato il “non doversi procedere” per remissione della querela da parte della vittima.

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