Ad Aci Trezza, domenica pomeriggio si rinnova la storia con la tradizionale pantomima “U pisci a mari”.

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
20 Giugno 2018 12:31
Ad Aci Trezza, domenica pomeriggio si rinnova la storia con la tradizionale pantomima “U pisci a mari”.

Nel giorno in cui la chiesa universale celebra la nascita di San Giovanni Battista ad Aci Trezza, in provincia di Catania, si rinnova la ultracentenaria tradizione della pantomima popolare "U pisci a mari". Si tratta di un rito propiziatorio parodia della pesca del pesce spada, così come avveniva anticamente nello stretto di Messina, dove il "rais" dall'alto della sua postazione dirigeva la pesca per indicare il pesce una volta avvistato, che veniva catturato dai pescatori con una grande fiocina.

Nella rappresentazione tipica "trezzota", elementi caratteristici che l'hanno resa celebre in tutto il mondo sono i momenti grotteschi e folkloristici che la rendono unica nel suo genere, tanto da essere riconosciuta dalla Regione Siciliana come eredità immateriale. Dal 1750, anno in cui si colloca il possibile arrivo dell'artistica statua lignea del Battista nel borgo marinaro noto per l'ambientazione de "I Malavoglia" di Giovanni Verga, ogni 24 Giugno nel pomeriggio da un punto estremo del paese avviene la squinternata calata dei commedianti (tutti trezzoti attori per un giorno), vestiti con indumenti i cui colori richiamano il patrono di Aci Trezza ed accompagnati dalla banda musicale, fino allo specchio acqueo del porticciolo vecchio dove avviene la messa in scena.

Su una tipica sardara siciliana, mentre da terra il "rais" si dimena urlando "A luvanti, a luvanti, a punenti, a punenti. A sciroccu, a sciroccu.", il pesce viene pescato per ben tre volte e decandato alla folla osannante "Pottulu n’terra, pottulu n’terra; ca semu ricchi! Pigghia ‘a mannara, pigghia a mannara; ca semu ricchi!", "Pisci friscu, pigghiatu ora ora. ‘U tagghiamu a Trizza stissu!", ma per altrettante volte lo perdono cadendo nel totale sconforto "Scialaràti, scialaràti, m’arruvinàsturu; mi facìstuvu pèrdiri a pruvirenzia!" per litigare tra di loro finchè il pesce-uomo non si beffa di loro facendogli ribaltare la barca.

Finisce così, tra i tuffi in acqua di una moltitudine di giovani spettatori, una delle più suggestive tradizioni folkloristiche marinare della Sicilia e non solo, una pantomima tra sacro e profano che non ha copione, ma si tramanda oralmente da padre in figlio, e che per la sua particolarità ogni anno attira ad Aci Trezza migliaia di visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Quest'anno "U pisci a mari" come sempre organizzata dalla Commissione per i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista e dall'Associazione culturale, folkloristica e di tradizioni popolari che porta il nome della pantomima, avrà inizio dal quartiere "Urnazza" e precisamente dal vicolo Rodolico (lato suddel paese direzione Catania) come sempre alle ore 17 in punto.

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