Gli immigrati insegnano la preparazione di piatti etniciGli immigrati della Cooperativa Badia Grande condividono le proprie tradizioni culinarie con i futuri chefdell’Alberghiero Vincenzo Florio di Erice. Il progetto oltre il cibo, un'esperienza di integrazione e di crescita, ha visto"salire in cattedra" una delegazione di 6 immigrati di diverse nazionalità (Bangladesh, Tunisia, Somalia e Benin),ospiti dei Progetti SAI di Valderice e di Marsala, per la preparazione di due piatti etnici.Il progetto, che va oltre la mera preparazione del cibo, è stato ideato dalla Cooperativa Sociale Badia Grande,rappresentata per questa iniziativa da Greta Margagliotti, Lorena Tortorici e Valentina Villabuona, ed ha ricevuto ilsostegno e la condivisione di Pina Mandina, dirigente scolastico dell'Istituto Alberghiero Vincenzo Florio di Erice.
Laprima tappa si è tenuta ieri in concomitanza con la Festa di Eid Mubarak, un evento annuale che segna la fine delRamadan. Un altro evento è previsto per maggio, durante il quale i ruoli saranno invertiti e i giovani immigrati avrannol'opportunità di apprendere i segreti dello "Street Food" siciliano.Ieri, un gruppo di ragazzi dai 18 ai 24 anni, ospiti dei centri di Accoglienza di Valderice e Marsala gestiti dallaCooperativa Sociale Badia Grande, ha preparato due piatti distintivi: il "Cous Cous", una pietanza principe dell'areamagrebina a base di carne, verdure, legumi e tuberi, e il "Biriyani", una prelibatezza delle grandi occasioni inBangladesh, composta da spezzatino di vitello, riso e una ricca miscela di spezie (tra cui peperoncino, garam, masala,curcuma, cannella, pepe nero, cumino, zafferano, pepe bianco e cardamomo).
I due piatti etnici sono stati realizzaticontemporaneamente da due brigate di cucina multietniche composte ognuna da 3 immigrati ed altrettanti studentidell’Alberghiero di Erice. La squadra composta dai tunisini Firas e Alì e dal somalo Hussein si è dedicata al "CousCous", mentre l’altra di cui facevano parte i bengalesi Mamun e Parves ed il beninese Gael si sono occupati del"Biriyani".La preparazione di questi due piatti afro-asiatici ha affascinato e coinvolto attivamente la delegazione della classe IVD dell'Istituto Alberghiero Vincenzo Florio di Erice, guidata dal docente di cucina Antonino Masanelli e dall'assistenteMario Bianco.
Nonostante le difficoltà linguistiche, le due brigate multietniche hanno lavorato e comunicato nellinguaggio universale del cibo, condividendo segreti culinari e curiosità grazie anche all'aiuto dei mediatori culturaliElina Begisheva, Abdurahman Bah e Kiron Singha. Nella cucina multietnica, le fragranze delle spezie e delle erbearomatiche si mescolano agli odori delle pietanze, evocando i vivaci mercati di terre lontane. Qui, giovani provenientida contesti differenti si ritrovano a condividere tecniche apprese tra i banchi scolastici e usanze tramandate attraversomillenni, creando un'atmosfera gioiosa e distesa.
Il silenzio delle cucine dell'Alberghiero di Erice viene interrotto daun caleidoscopio di lingue, suoni e risate che si fondono in un caldo abbraccio.Poco prima delle 13:00, la tavola è imbandita con piatti fumanti di "Cous Cous" e "Biriyani" per i protagonisti diquesta giornata di studio e d’integrazione. Tutti insieme condividono le pietanze e assaporano ogni boccone con laconsapevolezza di far parte di qualcosa di più grande: una "famiglia globale" unita dalla passione per il cibo chediventa opportunità di lavoro e dal sogno di una vita migliore in una terra inclusiva, dove i confini si dissolvono e ladiversità diventa la forza che unisce.Marsala 16/04/2024