Badia Grande, gli immigrati insegnano la preparazione di piatti etnici agli studenti dell'Alberghiero di Erice

Avviato il progetto “Oltre il cibo…” all’Alberghiero Florio di Erice

Redazione Prima Pagina Trapani
Redazione Prima Pagina Trapani
16 Aprile 2024 14:07
Badia Grande, gli immigrati insegnano la preparazione di piatti etnici agli studenti dell'Alberghiero di Erice

Gli immigrati insegnano la preparazione di piatti etniciGli immigrati della Cooperativa Badia Grande condividono le proprie tradizioni culinarie con i futuri chefdell’Alberghiero Vincenzo Florio di Erice. Il progetto oltre il cibo, un'esperienza di integrazione e di crescita, ha visto"salire in cattedra" una delegazione di 6 immigrati di diverse nazionalità (Bangladesh, Tunisia, Somalia e Benin),ospiti dei Progetti SAI di Valderice e di Marsala, per la preparazione di due piatti etnici.Il progetto, che va oltre la mera preparazione del cibo, è stato ideato dalla Cooperativa Sociale Badia Grande,rappresentata per questa iniziativa da Greta Margagliotti, Lorena Tortorici e Valentina Villabuona, ed ha ricevuto ilsostegno e la condivisione di Pina Mandina, dirigente scolastico dell'Istituto Alberghiero Vincenzo Florio di Erice.

Laprima tappa si è tenuta ieri in concomitanza con la Festa di Eid Mubarak, un evento annuale che segna la fine delRamadan. Un altro evento è previsto per maggio, durante il quale i ruoli saranno invertiti e i giovani immigrati avrannol'opportunità di apprendere i segreti dello "Street Food" siciliano.Ieri, un gruppo di ragazzi dai 18 ai 24 anni, ospiti dei centri di Accoglienza di Valderice e Marsala gestiti dallaCooperativa Sociale Badia Grande, ha preparato due piatti distintivi: il "Cous Cous", una pietanza principe dell'areamagrebina a base di carne, verdure, legumi e tuberi, e il "Biriyani", una prelibatezza delle grandi occasioni inBangladesh, composta da spezzatino di vitello, riso e una ricca miscela di spezie (tra cui peperoncino, garam, masala,curcuma, cannella, pepe nero, cumino, zafferano, pepe bianco e cardamomo).

I due piatti etnici sono stati realizzaticontemporaneamente da due brigate di cucina multietniche composte ognuna da 3 immigrati ed altrettanti studentidell’Alberghiero di Erice. La squadra composta dai tunisini Firas e Alì e dal somalo Hussein si è dedicata al "CousCous", mentre l’altra di cui facevano parte i bengalesi Mamun e Parves ed il beninese Gael si sono occupati del"Biriyani".La preparazione di questi due piatti afro-asiatici ha affascinato e coinvolto attivamente la delegazione della classe IVD dell'Istituto Alberghiero Vincenzo Florio di Erice, guidata dal docente di cucina Antonino Masanelli e dall'assistenteMario Bianco.

Nonostante le difficoltà linguistiche, le due brigate multietniche hanno lavorato e comunicato nellinguaggio universale del cibo, condividendo segreti culinari e curiosità grazie anche all'aiuto dei mediatori culturaliElina Begisheva, Abdurahman Bah e Kiron Singha. Nella cucina multietnica, le fragranze delle spezie e delle erbearomatiche si mescolano agli odori delle pietanze, evocando i vivaci mercati di terre lontane. Qui, giovani provenientida contesti differenti si ritrovano a condividere tecniche apprese tra i banchi scolastici e usanze tramandate attraversomillenni, creando un'atmosfera gioiosa e distesa.

Il silenzio delle cucine dell'Alberghiero di Erice viene interrotto daun caleidoscopio di lingue, suoni e risate che si fondono in un caldo abbraccio.Poco prima delle 13:00, la tavola è imbandita con piatti fumanti di "Cous Cous" e "Biriyani" per i protagonisti diquesta giornata di studio e d’integrazione. Tutti insieme condividono le pietanze e assaporano ogni boccone con laconsapevolezza di far parte di qualcosa di più grande: una "famiglia globale" unita dalla passione per il cibo chediventa opportunità di lavoro e dal sogno di una vita migliore in una terra inclusiva, dove i confini si dissolvono e ladiversità diventa la forza che unisce.Marsala 16/04/2024

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